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“Boccaccio fa finta di polemizzare col suo tempo, ma la sua non è polemica, egli è in piena simbiosi con la società in cui aleggiavano il clericalismo e i residui medievali. In fondo la mia, ora, è un’opera di rimpianto del passato, rimpianto di una società ingiusta ma a suo modo reale: oggi le ingiustizie ci sono ancora, anche se c’è più benessere, ma quel che è più atroce si è perduto un rapporto reale con la realtà”.

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“Sì, in un certo senso rimpiango ciò che nel Boccaccio rappresenta un passato contadino e artigianale rispetto a un presente che tutto questo ha distrutto: ma rimpiangendolo non posso rifarlo, non posso sostenere quel mondo oggi superato, anche perché, se per ipotesi lo facessi, tradirei lo spirito vero del Boccaccio. E anche per questo ho ricostruito quel mondo come un mondo di classi popolari e sono andato a Napoli per ritrovare (…) un rapporto autentico del popolo con la realtà, un rapporto che il popolo, quale che sia la sua ideologia, riesce a stabilire senza le distorsioni ideologiche del piccolo borghese”.

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Pier Paolo Pasolini in 'Sipario' n. 300, maggio 1970.

Il Decameron (1971)

Titolo originale: Il Decameron

Lingua originale: italiano

Paese di produzione: Italia

Anno: 1971

Durata: 110 min

Genere: commediastoricogrottesco

Regia: Pier Paolo Pasolini

Soggetto: Decameron di Giovanni Boccaccio

Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini

Produttore: Franco Rossellini

Casa di produzione: PEA Produzione Europee Associate, Les Productions Artistes Associés, Artemis Film

Fotografia: Tonino Delli Colli

Montaggio: Nino BaragliTatiana Morigi

Musiche: a cura dell'autore (Pasolini), con la collaborazione di Ennio Morricone; registrazioni sul campo dell'etnomusicologo statunitense Alan Lomax (non accreditato) in Campania e Calabria

Scenografia: Dante Ferretti

Costumi: Danilo Donati

Trucco: Alessandro Jacoponi

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film 'Il Decameron' (1971) Fotografo sconosciuto

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