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“Ho riprodotto in Medea tutti i temi dei miei film precedenti. Medea è il confronto dell’universo arcaico, ieratico, clericale, con il mondo di Giasone, mondo invece razionale e pragmatico. L’intero dramma poggia su questa reciproca contrapposizione di due ‘culture’, sull’irriducibilità reciproca di due civiltà”. 

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Pier Paolo Pasolini girò Medea tra maggio e agosto 1969 prevalentemente in Siria e Turchia, dando vita a una rivisitazione totalmente originale della tragedia di Euripide, una delle più note opere teatrali del mondo antico. La partecipazione di Maria Callas venne considerata un evento straordinario, anche perché la famosa cantante lirica, dopo avere interpretato nei teatri d’opera di tutto il mondo la Medea di Luigi Cherubini, aveva già ricevuto offerte, sempre rifiutate, per una interpretazione cinematografica del personaggio. 

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Nacque tra Pasolini e la Callas una grande, affettuosissima amicizia che continuerà anche dopo la lavorazione del film. Pasolini descrisse così la scelta della Callas: 

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“Ho pensato subito a Medea sapendo che il personaggio sarebbe stato lei. Questa barbarie che è sprofondata dentro di lei, che viene fuori nei suoi occhi, nei suoi lineamenti, ma non si manifesta mai direttamente”

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Pasolini da Pier Paolo Pasolini. Il sogno del centauro, Roma 1983 (Jean Duflot)

Medea (1970)

Maria Callas bacia Pier Paolo Pasolini durante le riprese di Medea. Göreme (Cappadocia), giugno 1969 © Pierre Boulat

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Letteratura

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