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"Mentre ogni altro linguaggio si esprime mediante segni 'simbolici', i segni cinematografici non sono tali: sono 'iconografici', sono segni di 'vita', se posso esprimermi così; in altre parole, mentre ogni altro modo di comunicazione esprime la realtà mediante 'simboli', il cinema invece esprime la realtà mediante la realtà. […] Se voglio, supponiamo, esprimere lei cinematograficamente, la esprimo mediante lei stesso, col suo essere. Che poi la esprima bene o male, questo è un altro discorso. Se voglio esprimerla mediante i simboli, poniamo, di un elefante, di un sacco e di una mela, se la esprimessi mediante tale metafora, sarei pure costretto a usare un elefante reale, una mela reale, ecc. Mi esprimo dunque sempre mediante la realtà. Ne risultano segni 'iconici viventi, che rimandano a se stessi. Quindi al livello grammaticale ogni segno è l’oggetto reale, segno di se stesso. Al livello estetico, poi, ognuno ha il proprio stile. "

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Pier Paolo Pasolini da 'Il sogno del Centauro. Incontro con Jean Duflot' (1969-1975) in 'Pasolini. Saggi sulla politica e sulla società' Meridiani Mondadori, Milano, 1999.

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