Pier Paolo Pasolini in un fotogramma del film 'Il Decameron' (1971)
Nessuno pensava che Pasolini avrebbe mostrato già nel suo primo film una sicurezza tale, una bravura nella conduzione di attori e macchina da presa. Mi fa piacere pensare che forse qualcosa della sua esperienza sul set de Il gobbo gli è stata utile. Si era innamorato della borgata romana, la frequentava, quando lavoravamo a Il gobbo, ricordo che conosceva tanti ragazzi e ragazze dei luoghi in cui giravamo. Ci sono fenomeni in tutta la storia dell'arte, non solo del cinema, di immedesimazione, penso a Paul Gauguin, di determinati artisti che, seppure lontanissimi da certe realtà locali, finiscono per diventarne gli interpreti più fedeli che non i nativi.
Carlo Lizzani, con me due volte attore: come 'Leandro er Monco' e 'Don Juan' di Stefano Stefanutto Rosa, CinecittàNewsPaper n. 4