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"Africa! Unica mia alternativa!" di Pier Paolo Pasolini da "Frammento alla morte" (1960)


Pasolini insieme a Dacia Maraini e Alberto Moravia (1968) durante le ricerca per il film Appunti per un'Orestiade africana (1970) © Reporters Associati/Riproduzione riservata


Torno a te, come torna un emigrato al suo paese e lo riscopre: ho fatto fortuna (nell'intelletto) e sono felice, proprio com'ero un tempo, destituito di norma. Una nera rabbia di poesia nel petto. Una pazza vecchiaia di giovinetto. Una volta la tua gioia era confusa con il terrore, è vero, e ora quasi con altra gioia, livida, arida: la mia passione delusa. Mi fai ora davvero paura, perché mi sei davvero vicina, inclusa nel mio stato di rabbia, di oscura fame, di ansia quasi di nuova creatura.


Sono sano, come vuoi tu, la nevrosi mi ramifica accanto, l'esaurimento mi inaridisce, ma non mi ha: al mio fianco ride l'ultima luce di gioventù. Ho avuto tutto quello che volevo, ormai: sono anzi andato anche più in là di certe speranze del mondo: svuotato, eccoti lì, dentro di me, che empi il mio tempo e i tempi. Sono stato razionale e sono stato irrazionale: fino in fondo. E ora... ah, il deserto assordato dal vento, lo stupendo e immondo sole dell'Africa che illumina il mondo.


Africa! Unica mia alternativa!



Pier Paolo Pasolini da 'Frammento alla morte' in 'Poesie incivili' (aprile 1960)


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