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Anna Magnani parla di Mamma con Pasolini. Un testo del 3 aprile 1962


Pasolini dirige Anna Magnani nel film "Mamma Roma" (1962) © KEYSTONE/ Gamma-Rapho/ Riproduzione riservata

Roma, lunedì mattina.


«Che cosa, vuole che dica — è Anna Magnani che parla. — Perché sono stata ferma in quest'ultimi due anni malgrado le offerte che mi sono giunte numerose dalla produzione italiana e da quella straniera, specie dall'America? Prudenza ci vuole. Al punto in cui sono arrivata non mi posso permettere mosse false. Perciò prima di accettare un ruolo bisogna che ne sia veramente convinta. Cosi, come è già avvenuto in passato, quando è un po' di tempo che non lavoro spunta fuori la solita storia del mio carattere scorbutico e impossibile. E qui la fantasia della gente si sbizzarrisce».


«Qualcuno mi immagina — continua l'attrice — come una belva. Un reporter americano qualche anno fa mi definì la tigre sul Tevere. Poi vedendomi lavorare a Hollywood si stupì notando la mia disciplina. La verità è che in linea di massima io non chiedo di meglio che di starmene buona, senza inveire contro nessuno, e se in certi momenti quando lavoravo in Italia è avvenuto il contrario, la colpa non era mia. Ora in quest'ultimi tempi appena si è sparsa la voce che sarò la protagonista di Mamma Roma diretto da Pasolini, qualcuno si è già creduto in dovere di affermare che Pier Pa' dovrà passare i suoi guai con me. E invece sono sicura che tutto si svolgerà nel migliore dei modi, avendo già raggiunto con lo scrittore-regista un'intesa perfetta sul personaggio al quale nei prossimi giorni comincerò a dare vita».


La Magnani fa pensare ad un vulcano in continua eruzione. Non c'è tempo ver farle molte domande. E poi sa lei quel che deve dire, magari passando repentinamente da un argomento all'altro:


«Molti mi chiedono se mi ritengo una donna buona o cattiva. Beh, potrei dire che nella vita non ho mai pensato di essere malvagia. Nella vita basta poco per commuovermi, per emozionarmi. Tutto mi fa tenerezza, spingendomi ad essere generosa e comprensiva. Quando lavoro però divento un'altra. E' più forte di me. Divento pestifera, cinica e spietata. Ed ho le mie impuntature, s'intende».





Con un "Oscar" sulle spalle ed un autore della forza di Tennessee Williams che le ha già telefonato più volte dall'America per dirle «Quand'è che sarò stanco di scrivere storie per te, anche se le rifiuti!», Anna Magnani si dice entusiasta del personaggio di Mamma Roma:


«Una povera donna che vuole costruire un avvenire per suo figlio. È piena di timori e di speranze per questo suo ragazzo diciassettenne. Ormai si è ritirata dalla "vita", non fa più la prostituta anche perché è già un po' avanti con gli anni. Tutto ciò che lei non ha potuto avere, lo vorrebbe per suo figlio: onestà, decoro, successo. Ma con tutte le sue migliori intenzioni sbaglia. Sbaglia — come dice Pasolini — per ignoranza e per colpa dell'ambiente che non è più quello delle borgate romane, situato con'è nei grossi quartieri piccolo-borghesi della Tiburtina o dietro al Quadraro. Mamma Roma tenta così di rifarsi un'esistenza, mettendo su un banco di frutta e verdura al mercato. Tutte le sue ambizioni sono puntate sul figlio ma resterà violentemente delusa...» .


Tornando a parlare di se stessa, Anna Magnani dice tra l'altro:


«Lo so, non è un mistero il fatto che sono la donna più discontinua che si possa immaginare. Tutto cambia dentro di me, da un'ora all'altra perché seguo sempre spontaneamente il mio istinto e il mio cuore. D'altra parte non mi curo né mi preoccupo mai di quello che sembro, di come gli altri mi vedono. Sono fatta così. Non posso essere altrimenti...».


Le riprese di Mamma Roma avranno inizio nei prossimi giorni a Casal Bertone, un quartiere periferico della capitale. Anna Magnani è lieta di riprendere il lavoro con un personaggio sostanzialmente drammatico e non privo tuttavia di risvolti grotteschi. La vicenda, infatti, è ricca di spunti comici.


«In certe situazioni — dice l'attrice — non so davvero più cosa fare per quel figlio. Me lo coccolo a dovere e gli insegno persino a ballare, e siccome non sono affatto aggiornata in fatto di balli, gli insegno il tango, il tango alla Rudì».


Gino Barni. "Anna Magnani parla del film con Pasolini. Ritorna ai cinema dopo una lunga assenza" su "Stampa Sera", martedì 3 aprile 1962, p. 12.
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