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Claudia Cardinale, Tognazzi e Pasolini vincono le «Grolle d'oro» a St-Vincent 1964



Pier Paolo #Pasolini, Claudia #Cardinale e Ugo #Tognazzi alla cerimonia delle Grolle d'oro a Saint Vincent, nel luglio 1964 © Danilo Pajola/ Intesa Sanpaolo Publifoto Archive/Tutti i diritti riservati

Saint-Vincent, 4 luglio.


La migliore attrice dell'anno Claudia Cardinale, il miglior attore Ugo Tognazzi, il miglior regista Pier Paolo Pasolini. Così hanno deciso — all'unanimità per la Cardinale, a maggioranza per gli altri due — i nove componenti la giuria del 12º «Gran premio Saint Vincent per il cinema », assegnando le tre «grolle d'oro» che rappresentano — insieme ai «Nastri d'argento» — il più ambito riconoscimento per quanti, in Italia, si occupano di cinematografia.


Il giudizio degli esperti chiamati all'ardua scelta (Luigi Chiarini, Fernaldo Di Giammatteo, Piero Gadda Conti, Arturo Lanocita. Domenico Meccoli, Leo Pestelli, Carlo Trabucco, Mario Verdone e Gino Visentini) ha confermato, salvo per la «grolla» riservata alla regia, le previsioni della vigilia. Claudia Cardinale, al termine dell'ultima selezione delle candidate, godeva infatti di larghi pronostici per la sua umanissima ed efficace interpretazione de «La ragazza di Bube». A contenderle il trionfo erano rimaste Sandra Milo, con «La visita» e Stefania Sandrelli con «Sedotta e abbandonata»: due brave attrici e due ottimi film. Ma lia finito per prevalere Claudia, e non si possono certo sospettare di parzialità i severi analizzatori della sua arte, che si affina e si arricchisce ad ogni pellicola.


Una sorpresa non è stata, in campo maschile, la vittoria ili Ugo Tognazzi. Anch'egli doveva competere, sul traguardo conclusivo, con due rivali affermati e popolari: il Nino Manfredi di «Alta infedeltà» e il Gabriele Ferzetti de «La calda vita». Tuttavia i giurati non potevano sottovalutare le brillanti prestazioni di Tognaz zi nei ruoli più svariati e sempre impegnativi, soprattutto in quello che concorreva alla «grolla» nel film «I mostri» accanto a Gassman. Il simpatico comico, del resto, si era visto sfuggire di mano la «grolla» già l'anno scorso, quando era in lizza con «L'ape regina» ed era stato battuto di un soffio da Romolo Valli uno degli interpreti del «Gattopardo». L'odierno riconoscimento è quindi, per Ugo Tognazzi, la migliore conferma del suo valore sul piano artistico e della sua instancabile attività.


Qualche polemica — tra i competenti di cose cinematografiche, categoria alla quale non apparteniamo — susciterà, semmai, la «grolla» assegnata a Pier Paolo Pasolini per la sua regia nell'episodio «La ricotta» di «Laviamoci il cervello». Pare che in seno agli stessi giudici non siano mancaci i contrasti e le discordanze. Sui meriti di Pasolini, nessuna discussione. Le disparità di vedute riguardavano esclusivamente la sua supremazia o meno nei confronti di Luigi Comencini, regista de «La ragazza di Bube», di Pietro Germi di «Sedotta e abbandonata», di Mario Monicelli de «I compagni», di Antonio Pietrangelo de «La visita i quattro rimaste a contendergli il premio. A maggioranza, come abbiamo detto, i giudici hanno scelto Pasolini.


Le rimanenti pagelle di «primo della classe» — una coppa d'oro per il produttore italiano di pellicole «di significato artistico » e la targa intitolata a Mario Gromo, per un giovane regista — sono state aggiudicate rispettivamente a Nello Santi per « Le mani sulla città », un film come dice la motivazione — «che con civile coraggio e rigore artistico affronta un grave problema sociale», e a Tinto Brass («Chi lavora è perduto») a pari merito con Lina Wertmuller («l basilischi». La proclamazione dei vincitori e la consegna delle «grolle» si è svolta questa sera, durante il tradizionale «gala» nel salone delle feste del Casinò. A rendere più solenne sarebbe dovuto intervenire il Ministro per Turismo, on. Corona. All’ultimo momento ha dovuto rinunciare, per impegni politici.


Giorgio Lunt. Tutto il mando cinematografico italiano presente alla serata Claudia Cardinale, Tognazzi e Pasolini vincono le «Grolle d'oro» a St-Vincent. La Stampa, 5 luglio 1964, p.5.

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