Pier Paolo Pasolini con sua madre, Susanna Colussi nel giardino della loro casa romana di via Eufrate 9. Questo scatto è una delle ultime fotografie di Pasolini prima del 2 novembre. Almeno così viene raccolto nel settimanale "Gente" 8 dicembre 1975.
È difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, ma tu sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita, l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire. Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Pier Paolo Pasolini "Supplica a mia madre" in "Poesia in forma di rosa",Garzanti, Milano 1964. Ora in "Tutte le poesie", p.1102.
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