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Pier Paolo Pasolini a casa sua, Roma © Archivio Paolo Di Paolo. Riproduzione riservata.

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Pier Paolo Pasolini a casa sua © Marka, 1963

"Sono stato un «poeta di sette anni» - 
come Rimbaud — ma solo nella vita. 
Ora, in un paese tra il mare e la montagna, 
dove scoppiano grandi temporali, d'inverno piove molto, 
in Febbraio si vedono le montagne chiare come il vetro, 
appena al di là dei rami nudi, e poi nascono le primule 
inodore, e d'estate gli appezzamenti, piccoli, di granoturco 
alternati a quelli verdecupo dell'erba medica 
si disegnano contro il cielo sfumato 
come un paesaggio misteriosamente orientale -
ora, in quel paese, 
c'è una cassapanca piena dei manoscritti di uno dei tanti 
[ragazzi poeti. "

Pier Paolo Pasolini da "Poeta delle ceneri" (1967) poi pubblicato nel 1980 su "Nuovi Argomenti"

Pier Paolo Pasolini a casa sua, Roma © MARKA Archives. Riproduzione riservata.

Intellettuale

Pier Paolo #Pasolini (primi anni Sessanta) © Granata Photopress_Riproduzione riservata.JPG

"L’uomo tende a addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica."

Pier Paolo Pasolini su 'La rabbia' testo del n. 38 del 20 settembre 1962 sulla rivista "Vie nuove"

Pier Paolo Pasolini, anni sessanta © Archivio Granata. Riproduzione riservata.

Impegno

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"Non rinuncerò mai a nulla per la reputazione. Io spero che coloro che mi sono amici, o personali, o in quanto lettori, o come compagni di lotta – e nei cui occhi, lo so, cala un’ombra, ogni volta che la mia reputazione è in gioco: un’ombra che mi dà un dolore terribile – siano così critici, così rigorosi, così puri, da non lasciarsi intaccare dal contagio scandalistico: se così fosse, gli sconfitti sarebbero loro: se solo cedessero per un attimo e dessero un minimo valore alla campagna dei nemici, essi farebbero il gioco dei nemici.

 

Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con i discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell’intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti."


Pier Paolo Pasolini su “Vie Nuove” n. 51 28 dicembre 1961

Pier Paolo Pasolini a casa sua, Roma © LEEMAGES. Riproduzione riservata.

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