Pasolini: anche il consumismo รจ un lager. Intervista, 22 ottobre 1975 su l'Avanti.
- Cittร Pasolini
- 11 ott 2022
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Aggiornamento: 20 mar

Pier Paolo Pasolini alla Torre di Chia, Viterbo, 1974 ยฉ Deborah Imogen Beer/Cinemazero/Tutti i diritti riservati
Una intervista che lo scrittore ha rilasciato dieci giorni prima della sua tragica morte- Il significato di ยซSalรฒยป - Nelle borgate romane i vecchi valori popolari sono stati irreparabilmente distrutti - Il genocidio delle culture - Le radici della violenza di questi anni.
- Pasolini,mi parli brevemente dei suo ultimi film. Diciamo dal Decameron a Salรฒ.
- Sono film che appaiono come opere erotiche e sessuali ma che lo sono in veritร solo in parte. Perchรฉ il sesso non รจ altro chelโacme, il momento estremo a cui puรฒ giungere la rappresentazione del corpo. E infatti questi film sono rappresentazioni di corpi. Corpi che in quasi tutta lโItalia, e cioรจ in un mondo consumistico, non esistono piรน e che ho dovuto andare a ripescare a Napoli e nei paesi del Terzo mondo.
- Ma sono film anche del rimpianto.
- Del rimpianto e della nostalgia. Perรฒ non sono un rimpianto e una nostalgia crepuscolari e fini a se stessi, bensรฌ che si pongono come contestazione del presente. Cioรจ io opponendo al presente automatico, atrofizzato, sclerotico, falsamente edonistico, conformistico,un mondo ingenuo e popolare, che non c'รจ piรน, contestavo il presente.
- Eppure diversi critici si ostinano a pensare che invece di andare avanti lei preferisce guardare indietro.
- Sono critiche superficiali. ร effettivamente scandaloso, perchรฉ chi dice questo in Italia suppone che il tipo di civiltร e la qualitร di vita raggiunti adesso siano migliori a quelli del passato e invece no. Ma non lo dico per rimpianto ma perchรฉ mi sembra una contestazione storico-oggettiva. Proprio personalmente io non posso rimpiangere l'Italia. Perchรฉ quella Italia lรฌ, che secondo loro io rimpiango mi ha processato quindici volte. Mi ha tormentato e mi ha perseguitato. Non potevo andare ad una edicola senza aprire un giornale che dicesse delle cose orrende su di me. Come posso rimpiangere quei tempi? Perรฒ oggettivamente, gli italiani del popolo di allora erano, come io posso giudicarlo - come possa giudicarli un marziano non so - migliori di come sono diventati adesso attraverso la degradazione della civiltร dei consumi. Quindi questi critici compiono secondo me un errore in ogni modo. Perchรฉ effettivamente รจ vero che quell'Italia sarebbe da rimpiangere, se un rimpianto fosse possibile e fosse produttivo e costruttivo. In parte lo รจ solo in parte. Eta come dire: noi abbiamo trasformato la civiltร in questo modo; e, come diceva Marx, questa trasformazione รจ stata un genocidio. Abbiamo distrutto delle culture. Per esempio Napoli pe una cultura autonoma particolaristica, che da del pluralismo culturale di una realtร italiana che il fascismo non รจ riuscito a distruggere mentre il consumismo sรฌ.
- Ed รจ ancora l'Italia di oggi ad averle ispirato Salรฒ?
- Salรฒ รจ stato ispirato non tanto dal ricordo dei tempi fascisti quanto dai tempi presenti. Questa violenza che il potere fa sui corpi รจ in realtร come rappresentata da quella di Hitler e di Mussolini su corpi disgraziati dei loro concittadini. Cioรจ sono i corpi presi, portati in un lager e distrutti dopo torture atroci. Ma se io avessi voluto rappresentare solo questo avrei fatto un film datato e avrei condannato un determinato fascismo. In realtร il film รจ stato ispirato dalla violenza che oggi si fa su i corpi. Ce non รจ quella del film ma di cui il film puรฒ essere una metafora.
- Nei suoi numerosi interventi, lei accusa l'italiano di aver perso la sua tradizione.
- Di aver perso la sua realtร . Tradizione detta in un certo senso รจ una parola sciocca e antipatica. Ma in un certo modo la tradizione รจ semplicemente la vita. Faccio ora l'esempio delle borgate romane dove per secoli durante tutto il dominio papalino si รจ sempre ripetuto un certo tipo di civiltร e di cultura con il pregio di rinnovarsi. I figli ripetevano i padri perรฒ erano sempre vitali e presenti e sovreccitati. Mentre ogni generazione aveva le sue invenzioni. La spia di questo dinamismo era il dialetto che si arricchiva continuamente.

- Mentre ora?
- Adesso รจ finito tutto. ร finito. Non hanno piรน la cultura e non hanno ancora raggiunto la cultura piccolo-borghese che viene loro imposta perchรฉ non hanno la possibilitร economica di raggiungerla. E quindi sono smarriti e sono in uno stato di disorientamento per cui, e mi ripeto in maniera ossessiva, se in Italia venisse il nazismo troverebbe il terreno adeguato. Perchรฉ queste masse fluttuanti di gente che ha perduto i suoi valori morali e non ha acquistato i valori morali nuovi pe una massa amorfa, disorientata, imponderabile e che รจ infatti crudele. E la malavita รจ diventata spaventosamente crudele perchรฉ รจ al di fuori di ogni scala di valori.
- Cambiamo un attimo argomento. In questi ultimi tempi lei ha viaggiato parecchio all'estero. In un posto nuovo cosa la tocca per primo?
- Viaggiando io scopro le stesse gioie. Negli altri paesi io tendo a riconoscere e a non vedere le cose che io conosco. Siccome i paese nei quali io ho viaggiato sono paese del Terzo mondo, vi ho sempre riconosciuto il mondo contadino della mia infanzia e cioรจ mia nonna, il mondo del Friuli... E sempre ho riconosciuto il momento bello e gioioso.
Pier Paolo Pasolini intervistato da Paolo Ceratto. "Anche il consumismo รจ un lager". Intervista, 22 ottobre 1975 pubblicata il 9 novembre 1975 su l'Avanti, supplemento della domenica, p.6.